L’inizio dell’anno nuovo è una ricorrenza che inevitabilmente crea pensieri, riflessioni e suggestioni, in ogni animo umano. Volente o nolente, ognuno di noi si trova di fronte alla certezza dello scorrere del tempo, che come una clessidra scivola tra la cruna di uno spazio in apparenza impercettibile.
C’è chi tira le somme, chi progetta il futuro, chi ha gettato tutte le speranze su nuovi possibili progetti da fare. E mentre i botti di Capodanno intonano in ogni piazza e paese, il cuore degli umani sussulta di pensieri, frasi, parole, ricordi. Perché siamo fatti di tempo, ed in fondo il più caro amico che abbiamo, ha lo stesso volto del nostro più ingombrante nemico. Il tempo.
La fisica di Einstein ci dice che al di sopra di questa terra, spazio e tempo, possiedono altri valori, altre misure, eppure per noi questo concetto è inconcepibile. Cosa ne sarebbe degli esseri umani se la loro vita non fosse scandita dai ritmi del tempo e dallo spazio, che esso occupa nelle nostre vite in ogni contesto? Tutto ciò che parla della specie umana è simbiotico, unito e imprescindibile dallo spazio e dal tempo.
Diventa inevitabile così, chiedersi chi siamo e che senso assume la nostra breve esistenza in questo spazio tempo. L’universo con tutti i suoi esseri, con tutta la sua energia, con le sue leggi, che bisogno ha di noi? Nessuno, verrebbe da dire. C’è stato un tempo in cui noi non eravamo nemmeno esistiti eppure esisteva l’universo. Quale il motivo della creazione dell’umano essere, che poi sembra un essere così complicato .. pensa, pretende, schiaccia e muore. Non tutti sono uguali ma a ben pensarci, “schiacciare” potrebbe anche essere una necessità, per migliorarsi, per evolversi, per scoprire anzi tempo.
Se è vero che vivevamo in grotte al freddo e al gelo e adesso, parte dell’umanità, ha grandiose comodità conquistate dalle scoperte scientifiche e dall’usurpazione fatta ad alcuni popoli. Discorsi vaghi, strani e lontani, forse è l’inizio del nuovo anno, forse la curiosità di chi impelle nel voler carpire i segreti di questa vita umana, forse lo sconforto nel comprendere che sembra sciocco augurare sogni ad ogni nuovo anno. Il più importante sogno mai raggiunto, la fine delle guerre, eppure queste sono sempre più feroci e prepotenti.
Di certo allo scoccar di ogni mezzanotte rimangono i sogni di chi festeggia, di chi brinda, di chi guarda i giochi d’artificio o di chi alza gli occhi al cielo cercando la stella giusta dove poter esprimere il proprio desiderio. Comunque sia, forse la cosa peggiore che potrebbe accadere a questo strano genere umano, rimane quella di non far spegnere la speranza, e con essa tutti i desideri, e tutti i sogni.
In fondo se non v’è certezza di questo vivere, l’unica certezza che ci rimane, è poter ancora sentire quel battito in fondo al nostro cuore, che forse ci vuol solo dire che non importano tutti quei “se” e quei “mai” che da sempre hanno attraversato il nostro tempo, forse l’unica cosa che conta, è che i cuori di ognuno di noi continuino a vivere di quel battito che anela ai nostri più cari sogni. Forse è questo che in ogni tempo ci ha reso esseri veramente vivi.
Nancy Calanna