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IL CRETINO FOSFORESCENTE
di Aldo Migliorisi
RECENSIONI
IL BRILLARE DELL'INUTILE
di Emilio Di Riccardo
Aldo Migliorisi ci regala un'opera che è tutto tranne che convenzionale: Il cretino fosforescente - leggere scrivere e altre cose inutili è un viaggio letterario che scardina le aspettative del lettore e sfida ogni categoria prestabilita. Il libro si presenta come un "anti-manuale" di scrittura, ma è al tempo stesso un'ode irriverente alla letteratura, un labirinto di citazioni e un inno alla creatività più sfrenata. Arricchito dai disegni di Guglielmo Manenti che ritrae con penna affilata alcuni scrittori citati nel libro, l'opera esplode come un fuoco d'artificio di citazioni, ironia e saggezza nascosta tra le pieghe di una narrazione che non si piega a nessuna convenzione e che, in fin dei conti, è un gesto d’amore folle e vertiginoso verso i libri e la scrittura.
Eccentricità e genialità: un Teatro dell'Assurdo Il protagonista – un individuo che scambia Kafka per il centravanti della nazionale ceca, Emily Dickinson per il cantante degli Iron Maiden e si impegna in improbabili studi sui fossili nel romanzo russo dell’Ottocento – rappresenta l'antitesi dell'intellettuale tradizionale. È un personaggio tragicomico, tanto sprovveduto quanto ambizioso, che incarna il lato più ridicolo del desiderio di successo letterario. L'obiettivo che si pone – diventare ricco pubblicando un manuale di scrittura – appare, sin dall'inizio, un’impresa destinata al fallimento, ma il suo entusiasmo è contagioso. E poi, quale protagonista contemporaneo potrebbe essere più affascinante di un aspirante scrittore che crede che la via più breve per la ricchezza sia quella di pubblicare un libro su cose inutili - così recita il sottotitolo- come leggere e scrivere? Il protagonista di questo viaggio surreale è così un antieroe che si muove tra gli scaffali della cultura con la delicatezza di un elefante in una cristalleria, eppure con la grazia di chi sa che, in fondo, la vita non è altro che una serie di equivoci e meravigliosi fraintendimenti.
La sua ricerca, condotta tra incontri improbabili e consigli letterari di grandi scrittori, lo porta a confrontarsi con una serie di figure eccentriche, accompagnato da un cast che sembra uscito dalla penna di un autore sotto l'effetto di chissà quali incantesimi. Una gatta saccente che idolatra Joyce, una primula tamarra che ama il trash metal e Hemingway; una serie di personaggi bizzarri come un commesso viaggiatore di "personaggi usati", un’escort che dà lunghe spiegazioni orali sulla creatività o una portinaia con un mocio che si trasforma in serpe appena sente parlare di libri: questo lavoro di Migliorisi è un carnevale della parola.
Il lettore è trascinato da un episodio all'altro, da un dialogo platonico tra un pescivendolo e suoi amici, dalle apparizioni del Libro che Deve Scrivere che con toni da malavitoso minaccia l’autore, fino a un editore senza scrupoli che aspetta con ansia la consegna di un improbabile giallo siciliano. Ma non è solo la stravaganza dei personaggi a catturare l’immaginazione: Il cretino fosforescente è anche una riflessione profonda, ma sempre divertente, sull'atto di scrivere e sul valore della letteratura.
Nascoste tra battute pungenti e citazioni scombinate, si trovano verità inaspettate, frammenti di saggezza che emergono come pepite in un fiume in piena. Ogni pagina è una sfida a chi legge, un invito a lasciare le sicurezze al di fuori della copertina e a tuffarsi senza esitazioni in un oceano di riferimenti culturali e letterari che si muovono tra l’alto e il basso, il serio e il faceto, con la leggerezza di un equilibrista che sa che ogni passo potrebbe essere l’ultimo. Le citazioni si susseguono come fossero tasselli di un mosaico caotico, passando dai formalisti russi alla nonna di Cappuccetto Rosso, da Carver a Tex Willer.
Ogni riferimento è al tempo stesso un omaggio e una presa in giro, un modo per ricordarci che la letteratura, nella sua essenza, è un gioco – e che prenderla troppo sul serio può essere pericoloso. Un anti-manuale che è un atto d'amore verso la letteratura Definire questo libro un anti-manuale di scrittura è riduttivo. È piuttosto una mappa stravagante, una guida ribelle che indica tutte le direzioni e nessuna, un vademecum che racconta come fare della scrittura un’avventura imprevedibile e meravigliosamente inutile. E così, tra lettere di Calvino che non ne può più della Sicilia usata come fondale da palcoscenico per romanzi tutti uguali, invettive di Leopardi contro i poeti e Gadda che si prende gioco di sé stesso, si compie un’esplorazione che sfida il lettore a chiedersi cosa renda davvero importante un libro. Nonostante il tono ironico, Il cretino fosforescente trasuda amore per i libri ed è, di fatto, un inno alla libertà creativa e alla follia dell'atto stesso di scrivere. La scrittura di Migliorisi è imprevedibile e vivace, capace di passare da momenti di puro divertimento a riflessioni più profonde. Le pagine sono un vero e proprio ottovolante emotivo: mentre da un lato si ride delle stramberie del protagonista e degli altri personaggi, dall'altro si colgono spunti di riflessione che invitano a ripensare il rapporto con la letteratura e la cultura.
Per chi è disposto a lasciarsi trasportare dall'assurdo e a immergersi in una narrazione che si prende gioco delle convenzioni, rappresenta una lettura rinfrescante e stimolante. Migliorisi, con il suo stile ironico e beffardo, ci invita a riscoprire il piacere del gioco letterario, ricordandoci che a volte l'inutilità può essere la più alta forma di arte. Il cretino fosforescente non è solo un libro che insegna a scrivere; è un libro che insegna a sognare di scrivere, a godersi il caos delle idee e la meravigliosa inutilità dell’atto creativo.
Migliorisi si diverte a smontare il teatro delle lettere, invitando il lettore a unirsi al gioco con lo stesso entusiasmo dissacrante con cui un bambino gioca a travestirsi. Un libro per chi ama la letteratura, con tutta la sua bellezza e la sua follia: in questo incalzante atto d’amore verso la parola scritta, la linea tra genio e follia è sottilissima, e l’autore la percorre con il passo leggero e beffardo di chi sa che la vera arte è, in fondo, un’irriverente esclamazione di libertà. Chi ama i libri troverà in Il cretino fosforescente una lettura che non concede tregua, che non si lascia ingabbiare da etichette, e che brilla di quella luce stravagante e fosforescente che è propria delle opere che sanno essere imprevedibili e affascinanti.
Emilio Di Riccardo
Leggero, scorrevole eppure sofisticato. Un percorso carico di citazioni illustri e ironia che affronta meglio di tanti manuali pieni di nozioni il tema della scrittura. Una bella trama, dei personaggi poco scontati ma godibili, una linea appena marcata, ma perfettamente tangibile che unisce lettura e scrittura senza mai dare al lettore la possibilità di annoiarsi tra le righe di questo libro. Aldo Migliorisi, bravo.
Gianni Nativo
UN ANTIMANUALE IRONICO E NECESSARIO
di Vita Saffiotti
Innovativo e frizzante nel suo approccio, Il cretino fosforescente smantella con intelligenza e ironia le convenzioni che ci si aspetta da una guida sulla scrittura e lettura.
Una serie di capitoli ordinati, corredati da opportune note finali, sfida il lettore ad affrontare il caos creativo, invitandolo a scavare, con le palette e il secchiello di un bambino che gioca sulla spiaggia, nelle radici stesse della cultura letteraria e negli esempi dei più grandi scrittori del tempo.
Il protagonista centrale è uno scrittore bizzarro che insegue il sogno ossessivo del successo e della ricchezza provando a “scrivere un libro che insegni a scrivere un libro”. Attraverso dialoghi che mischiano perle di saggezza e paradossali equivoci, fantasia e realtà, suggerimenti e tecniche letterarie che insegnano tutto e niente, ci si affeziona pagina dopo pagina ad un carosello fatto di personaggi improbabili fuori dal comune, ma anche di tipi umani realistici e strampalati.
In questo anti-manuale dalla apparente superficialità, sono ben mescolati insegnamenti teorici e pratici. Si ride, certo, ma con retrogusto amaro del disincanto di chi capisce che la vera conoscenza non è mai comoda. Il libro è una sveglia al mondo della letteratura e della comunicazione, un campanello d’allarme per chi pensa che riempire pagine di belle parole sia sufficiente a fare di sé uno scrittore. La penna affilata di Aldo Migliorisi affonda infatti nelle ferite inferte alla letteratura dalla società contemporanea che riduce la scrittura a mero esercizio di stile o, peggio ancora, a tecnica di marketing.
Il suo è un atto di ribellione contro la superficialità e la manipolazione di un certo tipo di comunicazione: la scrittura e la lettura diventano oggi rivoluzionari strumenti di consapevolezza, di forza e di potere che mettono in guardia dal pericolo di essere fagocitati dalla banalità e rappresentano validi strumenti di difesa.
Non è un libro per tutti, né offre risposte facili perché costringe il lettore ad affrontare la complessità della parola scritta mostrandogli la mappa di un territorio immenso che non ha confini né coordinate e che si può conoscere solo attraversandolo.
In conclusione Il cretino fosforescente è un lavoro geniale di testa e di cuore, un invito a vedere “la scrittura la lettura e le altre meravigliose cose inutili” sotto una luce completamente nuova.
Vita Saffiotti