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Nòstoi letterari – Ritorni d’autore

21-07-2023 11:59

Martina e Rosalba Giacalone

Scrivere, leggere, viaggiare..,

Nòstoi letterari – Ritorni d’autore

Un proverbio siciliano dice: Cu nesci, arrinesci. Chi lascia la propria terra natia, diventerà sicuramente qualcuno....

Può capitare che, durante una riunione di lavoro a scuola, la musica di un flauto proveniente dall'aula vicina porti le note del tema del film Nuovo Cinema Paradiso, colonna sonora composta da Ennio Morricone. Si ricorda, allora, insieme alle colleghe, la suggestiva bellezza della musica e poi ci si trova a riflettere sul film: un uomo, dopo aver raggiunto il successo professionale, ritorna nel suo paese natale, in Sicilia. 

Un proverbio siciliano dice: Cu nesci, arrinesci. Chi lascia la propria terra natia, diventerà sicuramente qualcuno.

Si possono citare molti esempi di persone che hanno lasciato l'isola per costruirsi un futuro: persone poi diventate note, ma pure i moltissimi giovani che, oggigiorno, preferiscono studiare e/o lavorare al nord o all'estero.

Inevitabilmente, però, come accade anche per i nostri cervelli in fuga, si ritorna.

Quello del ritorno dell'eroe, il nóstos, è un tema ricorrente nella letteratura epica (basti pensare agli eroi omerici dopo la guerra di Troia, primo tra tutti Ulisse), che ha attraversato secoli di scrittura e che nel cuore e nell'ispirazione degli autori siciliani ha un posto particolare.

Sembra quasi un dovere, un passaggio obbligato del destino, per lo scrittore siciliano, allontanarsi dalla sua isola per poterne poi parlare.

Scrive Vitaliano Brancati della Sicilia nel suo ultimo romanzo, l'incompiuto Paolo il caldo: "Essa mi è diventata estranea quanto occorre per giudicarla e oggetto di nostalgia quanto occorre per capirla". 

Giovanni Verga era a Milano quando, nel 1874, scrisse Nedda, prima opera che guardava la Sicilia con sguardo verista. 

In Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, il viaggio del protagonista nella terra natia è quasi una regressione all'infanzia fatta di tradizioni, luoghi e persone.

E perché non ricordare Vincenzo Consolo che lontano dalla Sicilia riesce a leggerla e a raccontarla splendidamente in L'olivo e l’olivastro o in Di là dal faro?

Inevitabilmente questi figli della nostra isola sono costretti a ritornare, come se solo la lontananza rendesse capaci di capire appieno il senso della vita in Sicilia, il suo mistico fatalismo, l'ancestrale legame con la storia, la percezione del tempo...

E il rinnovato contatto con l'isola ricorda all'eroe che vuol dire essere siciliani.

Così per Salvatore Di Vita in Nuovo Cinema Paradiso.

Così per Giovanni Percolla in Don Giovanni in Sicilia di Brancati.

 

Martina e Rosalba Giacalone

 

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